armi sportive

A cura dell’Avv. Francesco Provenzano

Proseguiamo nell’analisi delle varie tipologie e categorie.

Le armi sportive sono quelle che presentano specifiche caratteristiche (tipo di mire, lunghezza canna, calibro, ecc) richieste dalle federazioni per la pratica di determinati sport, ad esempio le carabine utilizzate dai tiratori di biathlon o le pistole per il tiro al bersaglio delle varie specialità.

Le armi da caccia meritano particolare precisione nell’identificazione delle loro caratteristiche e delle relative munizioni.
Le armi da caccia in Italia possono essere esclusivamente lunghe (quindi fucili o carabine) a canna liscia o rigata, ad uno o più colpi, a ripetizione manuale o semiautomatiche a non più di 5 colpi (ovviamente mai a raffica, essendo questa caratteristica ammessa solo per le armi da guerra).
Possono essere utilizzati a caccia i fucili a canna liscia di calibro non superiore al 12 (canna di diametro max di 18,10 mm) e quelli a canna rigata che utilizzino una munizione metallica a percussione centrale di calibro non inferiore al 5,6 mm e con bossolo di lunghezza superiore a 40mm. Il calibro 22 Hornet, pur essendo un 5,6 mm a percussione centrale è vietato proprio in quanto presenta un bossolo di lunghezza inferiore ai 40 mm; tale calibro, e tutti quelli in generale vietati per caccia, sono però ammessi in armi sportive o comuni.
Alcune particolari armi da caccia possono utilizzare entrambi i tipi di munizioni ed in tal caso presenteranno, ovviamente, due o più canne lisce o rigate montate contemporaneamente affiancate o sovrapposte.
Le munizioni metalliche di calibro pari al 5,6 mm sono comunque vietate se a percussione anulare (cartucce calibro 22 di tutti i tipi: short, long rifle, magnum); vietati ovviamente anche le armi in calibro inferiore al 5,6 mm (tipo lo 0.17 Hornet e simili).

La ragione del divieto di tali armi (il cui utilizzo è invece permesso in quasi tutti gli altri Stati) risiede nello scarso rumore prodotto allo sparo, che le rende idonee al bracconaggio in quanto non spaventano troppo i selvatici e sono udibili con maggiore difficoltà dalle guardie venatorie.
Le armi comuni sono identificabili come categoria residuale, essendo tutte quelle detenibili che non siano da caccia o sportive; sono così comuni le classiche pistole o i revolver per difesa personale o “abitativa” in qualsivoglia calibro e le poche armi lunghe che non rientrano nelle categorie da caccia o sportive (es. alcune carabine in calibro 22).

Nella prossima “pillola” tratteremo delle armi ad aria compressa.
A presto!

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